Tagli delle Querce a Romanzesu - Una Controperizia
- Data pubblicazione Sabato, 25 Marzo 2017 17:26
- Scritto da: M.P
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Osservazioni sui tagli
Esami del sito e delle ceppaie
Dall’esame del sito dove sono localizzate le due ceppaie delle piante tagliate si ha la sensazione che i danni al “paramento murario” siano di tipo meccanico ossia dovuti a eventi atmosferici come la pioggia del febbraio 2010. Dall’esame delle sezioni delle ceppaie il cambio risulta sano.
A.- Dalla perizia della Forestale:
Condizioni fitosanitarie precarie: ergo il loro ritmo di accrescimento è minimo
Marciume del legno nei rami principali e secondari
Portamento a bandiera, sbilanciamento della chioma
I danni a carico della parte legnosa viva saranno sicuramente causa di ulteriori schianti e di un ulteriore indebolimento delle piante
Platypus cylindricus Fabricius fa seccare le fronde delle querce che attacca.
Constatazioni
Condizioni fitosanitarie delle due piante:buone
Marciume del legno: non presente. Si vedano le foto delle sezioni dei tronchi.
Platypus cylindricus Fabricius: non presente
Portamento a bandiera, sbilanciamento della chioma: presente
Ulteriori schianti e di un ulteriore indebolimento delle piante: non presente
Non c’erano segni di secco sulla pianta
B La perizia della forestale: “le lesioni individuate nel paramento…
- Il perito della Forestale ha due certezze
a).- “le lesioni individuate nel paramento murario sono sicuramente da attribuire -alla parte mancante del tolos”. Afferma che nel “muro” c’era una parte mancante, già prima di tagliare le piante. Dunque le piante sono state tagliate senza aver prima integrato detta parte mancante e verificato cosa sarebbe successo, una volta ri-integrata. Inoltre afferma che ci si è accorti della asportazione della parte mancante dopo “le piogge del febbraio 2010”, non prima. Non parla di fessurimetri (strumenti che consentono di misurare l’allargamento delle fessure). Dunque non sono stati usato i fessurimetri per misurare di quanto si stavano allargando le lesioni sul paramento murario ogni 6 mesi, ogni anno.
b).- “le lesioni individuate nel paramento murario sono sicuramente da attribuire -alla azione delle radici della sughera cresciuta a ridosso del pozzo”. Che le radici delle piante siano le artefici delle lesioni del “muro” sembra al perito una verità rivelata. E ciò non è, perché il perito non ha a disposizione i dati di accrescimento delle radici delle sughere cresciute a ridosso del pozzo, o almeno quelli del tronco a 1.30 m degli ultimi 2-3 anni. Se li avesse, siamo interessati a conoscerli.
”Le circonferenze delle due piante tagliate sono di 177 e 197 cm, con diametri 56.34 e 62.72 cm rispettivamente, e gli accrescimenti annuali sarebbero compresi tra 0.51 e 0.61 mm/anno e l’età delle piante rispettivamente di 70-100 anni e di 101-125 anni.
Secondo la letteratura,
“L'accrescimento annuale del legno è in media di 1,32 mm/anno; esso varia, secondo le parcelle, da 0,51 à 2,53 mm/anno. Lo spessore del sughero maschio e da riproduzione è stato misurato e raggiunge in media 0,46 mm per il sugherone e i 2,26 mm per il sughero da riproduzione. [Stiti B., et al., 2005 “L’incremento radiale medio del legno (di Quercus suber L.) è di 1,3 mm/anno (Costa A. et al., 2002)”. Però il punto dirimente è se i misuratori di circonferenza delle piante (nastri diametrici permanenti o Dial-dendro) siano stati usati e per quanto tempo, per monitorare gli accrescimenti delle circonferenze delle due piante prima di procedere al taglio; se i fessurimetri siano stati usati e per quanto tempo, per monitorare gli spostamenti nel paramento murario prima di procedere al taglio.
Il taglio promuove i ricacci delle ceppaie che devono essere bloccati con l’uso di sostanze chimiche inquinanti.
Come soluzione operativa era stata proposta una ricetta bio. La tecnica che si chiama girdling modificato [anellazione parziale] consiste nella asportazione lungo una striscia di buona parte della corteccia e nella incisione incompleta del legno, blocca l’accrescimento del fusto e delle radici e mantiene la pianta verde.
E’ stato prospettato alla Amministrazione che esistevano delle tecniche bio per abbattere gli accrescimenti e ci siamo offerti di applicarle perché vogliamo convincere la Soprintendenza della Regione Sardegna che l’era della motosega nei siti archeologici sardi, di solito coronati e incastonati in sugherete, è finita.
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