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Commento ai metodi.

Assestamento delle sugherete in Sardegna
Commenti ai metodi proposti


* ARGHITTU A., BETZA T., CASU A., LAI  P., SECHI M. [DETTORI S., FILIGHEDDU M.R.],     
2002 - Sughericoltura – Note tecniche, Centro Stampa Sc. Sarda Ed. Cagliari

pag. 34
“Purtroppo le informazioni disponibili sull’ecologia e l’auxonomia delle foreste di sughera sono molto modeste e per l’applicazione del modello di sughereta disetanea si deve ricorrere in larga misura ai dati rilevati da SUSMEL e collaboratori (1969/70) sulla lecceta del Supramonte di Orgosolo (Nu), e a quanto riferito in relazioni tecniche e in studi da SANFILIPPO. Il modello si ritiene valido anche per la sughera in relazione alla somiglianza nel temperamento ecologico delle due specie. Si sono così ricavate le seguenti formule:
-    Coefficiente di mortalità (K) (per il leccio) di K = 3,5 : (S)1/3 , dove S è la statura cioè l’altezza media dei 3 – 4 alberi più alti per ha.

-    Numero di piante per classe diametrica (Y)= a Kx”.

Dunque esemplificando:
se S = 7 m,    K = 3,5 : (7)1/3  = 3,5 : 1,913 = 1,83
se S = 8 m,    K = 3,5 : (8)1/3  = 3,5 : 2 = 1,75
se S = 9 m,    K = 3,5 : (9)1/3  = 3,5 : 2,08 = 1,68
se S = 10 m,  K = 3,5 : (10)1/3  = 3,5 : 2,15 = 1,63
se S = 11m,   K = 3,5 : 2,22 = 1,57657657657  
se S = 12 m,  K = 3,5 : 2,29 = 1,53
se S = 13 m,  K = 3,5 : 2,35 = 1,49
se S = 15 m,  K = 3,5 : 2,47 = 1,42
se S = 18 m,  K = 3,5 : 2,62 = 1,34
se S = 25  m, K = 3,5 : 2,92 = 1,20

[3,5 oggetto misterioso]

La scelta libera degli Autori è caduta su S = 11 m, il K=1,58.

A parte la osservazione che il leccio é una pianta leggermente più alta del sughero, ecc. e quindi forse era il caso di fare delle prove di comparazione per vedere se eventualmente si può applicare detta tecnica alla sughera. Il K per le sughere, secondo De PHILIPPIS (1951/52),sta nell’intervallo 1,2 – 1,5, che, come si vede dalla tabella, é presentato da boschi con piante di sughera abbastanza alte, tra 13 e 25 metri, sia pure 3-4 ad ettaro.   
     
“SANFILIPPO (1979, 1988) nei suoi studi sulla normalizzazione delle sugherete disetanee della Sardegna ha confermato la validità del modello. L’autore mette in risalto che nelle sugherete meno antropizzate il valore di K oscilla tra 1,30 e 1,48 e non sempre si mantiene costante in quanto spesso, per le classi diametriche più alte assume valori superiori a 1,6 e a 1,8.”
Veramente del modello di SUSMEL, SANFILIPPO non parla.
Concludendo, nel bosco a leccio di SUSMEL si misurano due parametri, l’altezza della pianta e il diametro del tronco a 1,30 dal suolo
    
pag. 35
“N° piante per classe diametrica Y = a Kx
dove a è il rapporto tra l’area basimetrica della serie normale e l’area basimetrica delle serie unitaria: a = Y / Kx (?).
“Calcoliamo la serie unitaria (teorica) presupponendo che la classe 60 cm sia formata da un unico albero…  Per Y =a Kx  
nella classe di 60 avremo  Y9 =1*K = 1*1,5737 ° = 1*1 = 1
nella classe di 55      “       Y8 =1*K = 1*1,5737 1 = 1*1,5737 = 1, 5737
nella classe di 50      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 2 = 1*2,4765”
nella classe di 45      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 3 = 1*3,8973
nella classe di 40      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 4 = 1*6,1331
nella classe di 35      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 5 = 1*9,6516
nella classe di 30      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 6 = 1*15,1887
nella classe di 25      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 7 = 1*23,9025
nella classe di 20      “       Y7 =1*K = 1*1,5737 8 = 1*37,6153

“L’ area basimetrica degli alberi che formano la serie unitaria (si ottiene) moltiplicando …il numero degli alberi della serie unitaria per la superficie espressa in m2 della circonferenza diametrica della classe di riferimento” [ossia del cerchio riferito alla classe diametrica corrispondente ?]
60----- 1 * 0,302 * π =           0,2827
55----- 1,5737 * 0,2752 * π = 0,3739
50----- 2,4765 * 0,252 * π =   0,4863
45----- 3,8973 * 0,2252 * π = 0,6198
40----- 6,1331 * 0,202 * π =   0,7707
35----- 9,6516 * 0,1752 * π =  0,9286
30----- 15,1887 * 0,152 * π =  1,0736
25----- 23,9025 * 0,1252 * π =1,1733
20----- 37,6153 * 0,102 * π =  1,1817
                                              -------------
                                                6,88 m2

“Area basimetrica (in m2) B = 2,35 *11 = 25,85 m2”
[2,35 oggetto misterioso]
    
pag. 36
“Trovato il rapporto tra area basimetrica normale (m2 25,85) e l’area basimetrica della serie unitaria (m2 6,88) che è pari a 3,7572, si moltiplicano i singoli termini numerici della serie unitaria per il quoziente trovato e si ha il numero delle piante normali per classe.”
nella classe di 60 avremo  Y9 = 3,7572 *1,5737 ° = 3,7572*1 = 3,76 = 4
nella classe di 55      “       Y8 =3,7572 *1,5737 1  = 3,7572*1,5737 = 5,91 = 6
nella classe di 50      “       Y7 =3,7572 *1,5737 2 = 3,7572*2,4765 = 9,30 = 9
nella classe di 45      “       Y7 =3,7572 *1,5737 3 = 3,7572*3,8973 = 14,64 = 15
nella classe di 40      “       Y7 =3,7572* 1,5737 4 = 3,7572*6,1331 = 23,04 = 23
nella classe di 35      “       Y7 =3,7572* 1,5737 5  = 3,7572*9,6516 = 36,26 = 36
nella classe di 30      “       Y7 =3,7572* 1,5737 6  = 3,7572*15,1887 = 57,07 = 57
nella classe di 25      “       Y7 =3,7572* 1,5737 7  = 3,7572*23,9025 = 89,81 = 90
nella classe di 20      “       Y7 =3,7572* 1,5737 8  = 3,7572*37,6153 = 142,33 = 141

[Dopo tutto, bisogna osservare che il K tra le classi diametriche non è mai fisso come in questi calcoli, pertanto non si ha un indice delle eventuali difficoltà che si possono incontrare in campo…]

“E’ evidente che il calcolo manuale della curva di normalità e la creazione del grafico che consente il confronto tra la curva normale e la curva reale (spezzata Ndr.), costituiscono una operazione complessa e, soprattutto, impegnativa in termini di tempo. Per questo motivo gli autori di questo libro hanno sviluppato un programma …”


pag. 40

il “numero degli alberi da assegnare ad un soprassuolo disetaneo , è uno dei compiti più ardui per il selvicoltore”


** Sanfilippo E., 1976 – La Giara - Biotopo di notevole interesse naturalistico e culturale, in provincia di Cagliari. Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., vol.XV.

pag. 169
“Strutture del soprassuolo sughericolo – Per determinare la struttura del soprassuolo sughericolo, si è proceduto per aree di saggio di 2500 mq di superficie ciascuna, opportunamente scelte in vari punti del territorio interessato. I risultati dei rilevamenti sono stati raggruppati in 4 grandi aree rappresentative delle condizioni medie del popolamento e vengono riepilogati nel prospetto seguente e nel grafico 1.
Ripartizione delle classi di circonferenza per aree di saggio di 1 ettaro di superficie”.


pag. 169, 171, 172 Tabelle

 Assestamento Bn linee guida 1 01

[Se risulta impossibile calcolare un K medio partendo dalla media del numero di piante reali per classe diametrica, si ripiega nella scelta di “perequare” [= imporre] il K ponendolo uguale a 1,50, di adottare 179 (numero di piante medie delle 4 aree con circonferenza di 60 cm a 1,30 m) come base e dividendo questo e i numeri che si ottengono in successione per K=1,5, si hanno i numeri di piante normali per ciascuna classe diametrica: ultima colonna a destra.]
           


*** SANFILIPPO E., 1979 - Miglioramento di azienda sughericola in Sardegna.
La valorizzazione delle risorse forestali italiane. Vol. III - Accademia dei Georgofili, di Agricoltura e Scienze Forestali. Firenze.

pag.531  
Gli autori citati in nota [D’ERRICO P., BECCU A., 1966 – “Piano economico dei beni silvo-pastorali del comune di Buddusò (SS) – Decennio 1967-1976” . Dattiloscritto gentilmente  concesso dalla Azienda Speciale per la gestione dei beni silvo-pastorali. PALTRINIERI E., (1967-76 ? ) ……Piano di assestamento delle foreste demaniali del Goceano. SANFILIPPO E., 1975 - La Giara. Biotopo di notevole interesse naturalistico e culturale, in provincia di Cagliari. Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., XV:161-193, Gallizzi, SS .] ricavano i vari elementi da stazioni non molto lontane dallo stato normale, che possono orientativamente guidare l’operatore nel dare al bosco una fisionomia pressoché normale. Gli elementi vengono così riassunti:
- coefficiente di mortalità             K =  1,3  ÷  1,5 “

[Il K è un indice che non indica il K per quel bosco, ma è, diciamo, generale, ossia proviene dall’osservazione e dalla letteratura.]


pag. 533
“L’esame comparativo ha fatto ricadere la scelta della sughereta reale da “normalizzare” sull’area di saggio n.2”

[E le altre ? Si sceglie,…]

pag. 539
“Le sugherete sono fustaie di tipo disetaneo: la curva di distribuzione del numero delle piante tra le diverse classi diametriche assume un andamento che si avvicina all’equazione y = K-x. Il valore di K oscilla tra 1,30 e 1,48 e non si mantiene costante in quanto spesso, per le classi diametriche più alte, assume valori superiori a 1,6 ÷ 1,8”.

[La curva appartiene alla famigli di curve tipo Y=Kx  per ARGHITTU A. et al. (2002),
mentre per SANFILIPPO (1978) appartiene a quella di y = K-x.]

pag. 541
“La classe diametrica di partenza per definire lo stato normale della struttura delle sugherete dovrebbe essere quella dei 15 cm (sotto scorza) in quanto le piante di queste dimensioni sono già capaci di produrre sughero, o meglio, sugherone con la demaschiatura.
Il numero di piante iniziale della classe di cm 15 di diametro, secondo la norma [quale ? Ndr.], oscilla da un minimo di 141 (area 1) ad un massimo di 230 (area 3) ed è di n. 169 ( area 2), di 179 (area 4) e di 180 (area 5)”.

[La media delle piante di 15 cm nelle 5 aree è 180, ma SANFILIPPO sceglie 169. Perché?
Poi sceglie K=1,50. Senza calcolarlo. Perché ?
Con questi due grimaldelli può marciare e fare la serie normale, che si trova a pag. 542
169/1,5=113; 113/1,5=75; 75/1,5=50; 50/1,5= 33; 33/1,5=22; 22/1,5=15; 15/1,5=10; 10/1,5=7; 7/1,5= (4) 5; 5/1,5= 3.]


pag. 541
“Poiché l’altezza media dei popolamenti sugherosi (sardi) studiati varia pochissimo (m 7÷9)”

 [S = 7 m,    K = 3,5 : (7)1/3  = 3,5 : 1,913 = 1,83
  S = 8 m,    K = 3,5 : (8)1/3  = 3,5 : 2 = 1,75
  S = 9 m,    K = 3,5 : (9)1/3  = 3,5 : 2,08 = 1,68   
    
 Calcolando, secondo ARCHITTU et al. (2002), i valori di K non ricadono nell’intervallo stimato come ottimale da precedenti studi per i boschi di querce, che sono:
 1,2 < K < 1,5 (De Philippis, 1965)]

 pag. 560
           “Il K reale è uguale a 0,96”
 pag. 564
           “Il K reale è uguale a 1,07”
 pag. 559, 561, 563, 565, 567
           “Il K é 1,50 – 1,60 – 1,40.
           

Concludendo
Il metodo di assestamento messo a punto da noi e pubblicato nel 1998 è molto pratico e facilmente gestibile; è basato su 2 parametri ed è ricavato direttamente dai dati rilevati in campo sulle piante di sughero.
E’ un metodo di assestamento fino a bosco normale e sostenibile a Quercus suber L.
   
Il rilevamento si esegue su un ettaro di bosco a copertura maggiore del 55-60% che contenga tutte o quasi  le classi diametriche (le classi mancanti si rilevano all’esterno) ; si possono misurare solo due parametri: il diametro del tronco a m 1.30 dal suolo, le proiezioni della chioma.
Della stazione senza difficoltà si riesce a calcolare il K, la curva normale data dall’insieme di numeri normali o ideali di piante per classe diametrica (curva di ripartizione o norma), l'area basimetrica, la provvigione, la ripresa, l'incremento corrente, la superficie di decortica, la produzioni di sughero, ecc.
Col nostro metodo di assestamento il “numero degli alberi da assegnare ad un  soprassuolo disetaneo , [non è più] uno dei compiti più ardui per il selvicoltore”.

Si trova nel sito Internet: www.sughera.it alla voce Le Ricerche:
PALMAS M.A. et al., 1998 – Un metodo per trovare un modello di bosco normale e sostenibile a Quercia da sughero. Rend. Sem. Fac. Sc. Univ. Cagliari.


Bibliografia
ARGHITTU A., BETZA T., CASU A., LAI  P., SECHI M. [Dettori S., Filigheddu M.R.], 2002 -      
SUGHERICOLTURA – Note tecniche, 2002 -Centro Stampa Sc. Sarda Ed. Cagliari
De PHILIPPIS A., 1951/52 - Compendio delle lezioni di Selvicoltura Spec. Firenze
PALMAS M.A.., DEL PIN B., 1998 – Un metodo per trovare un modello di bosco normale e sostenibile a Quercia da sughero. Rend. Sem. Fac. Sc. Univ. Cagliari.
SANFILIPPO E., 1976 – La Giara - Biotopo di notevole interesse naturalistico e culturale, in provincia di Cagliari. Boll. Soc. Sarda Sc. Nat., vol.XV.
SANFILIPPO E., 1979 - Miglioramento di azienda sughericola in Sardegna. La valorizzazione delle risorse forestali italiane. Vol. III - Accademia dei Georgofili, di Agricoltura e Scienze Forestali. Firenze.
SUSMEL L., VIOLA F., BASSATO G., 1969-1970 – Ecologia della lecceta del Supramonte di Orgosolo (Sardegna centro-orientale) III Contributo: produzione primaria , produzione secondaria (erbivori), condizioni attuali e possibilità di conservazione. Ann. Centro Econ. Mont. delle Venezie, vol. X.

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