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Bosco Normale Lamay

Bosco Lamay (1893)
[– 10.000 m²/ha [909 m²/cl_diam.] e 500 piante circa/ha]


Introduzione

Il bosco Lamay è quello che presenta la copertura massima e il maggior numero di piante. Esso non è un bosco spontaneo, casuale come se ne trovano in natura, ma un bosco costruito usando l’assestamento e presenta tutte le 11 classi diametriche; la distribuzione del numero delle piante, nell’ambito di ciascuna classe, è governata dalla curva normale primaria. Infatti una volta decisa la superficie di copertura del bosco [100%, 58%, 38,3%/ha], la si divide per 11 (numero delle classi diametriche tra 12,5 e 67,5 cm) e si ottiene la superficie a disposizione di ciascuna classe diametrica per quel tipo di bosco (per il bosco Lamay è 909 m2); dividendo questa superficie per i valori delle aree di proiezione della chioma di ciascuna classe, individuati dalla curva normale si ottiene il numero delle piante per quella classe. Il piano che consente l’adeguamento del  bosco reale alla curva si chiama piano di assestamento e si basa sia sulla applicazione di tecniche di gestione razionale dei boschi, sia sulla gestione forestale sostenibile (GFS) e sulla gestione forestale attiva (GFA).
Il  numero di piante (e la curva corrispondente) può essere soggetta a modifiche ogni 10 anni a seguito di cavallettamento all’altezza del petto e misurazione dei diametri delle proiezioni delle chiome delle piante della particella. E’ buona norma rifare le misure prima di interventi estemporanei. (Strategia flessibile).

KIKILI (Bitti) - NU – Bosco normale a sughere Lamay

I
BOSCO NORMALE
Il bosco normale é quella “particolare formazione forestale che per ogni forma di governo e di trattamento ha una struttura e una composizione tale da assicurare  un prodotto annuo massimo e costante" (Cantiani 1985)

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Coefficiente di mortalità K
                                      K = ni / ni+1 = e m(Xi+1 -Xi

 

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II
ASSESTAMENTO

Assestamento forestale è la scienza che studia le tecniche di gestione razionale dei boschi. Nella concezione classica l'assestamento forestale mira ad una strutturazione del bosco che sia funzionale all'utilizzazione economica del soprassuolo forestale.

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Area basimetrica
Somma delle aree delle sezioni dei fusti misurate a m 1,30 dal suolo

 

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Provvigione                                                                          
Volume delle piante in piedi

 

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Ripresa
Il volume di legname ritraibile dal bosco periodicamente.

 

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Superficie di decortica
La superficie di decortica (Sd) è l’area laterale del cilindro di sughero estratto. E’ data dal prodotto tra l'altezza di decortica (altezza fino alla quale viene estratto il sughero) e la circonferenza a m 1,30 dal suolo, misurata sopra scorza prima della estrazione, mentre il coefficiente di decortica (Cd) è il rapporto tra l’altezza di decortica e la circonferenza misurata sopra scorza a metri 1,30. Nel lavoro i calcoli sono fatti per Cd=2.

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Produzione sugherosa
La produzione sugherosa (Ps) è data dal prodotto della superficie di decortica (Sd) per la costante Pss (= peso sughero secco) (1 m² di sughero secco = 7,138 kg (Sanfilippo 1979). Produzione reale possibile (Prp) è quella che si può ricavare già oggi con i popolamenti presenti e che resta in pianta..

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Discussione
Nel bosco normale a sughere Lamay la copertura arborea è attorno al 100% dell’ettaro e il numero delle piante è attorno alle 500, e rispetto alla situazione al tempo T0  presenta tutte le classi diametriche secondo un coefficiente di mortalità K=1,275 in accordo con i valori di K trovati per il bosco normalizzato che ricadono nell’intervallo considerato ottimale da precedenti studi per altri boschi di querce: 1,2 < K < 1,5 (De Philippis 1965).
Il numero di piante presenti in bosco (e rappresentato dalla spezzata) non supera quelle della curva, nel caso qui esaminato, ma la tocca solo in due punti. Ciò comporta che dovremo immettere al tempo T0 piantine di sughera in numero di circa 80/ha per avviare il popolamento verso il bosco normale, secondo la Ai (area di insidenza) prefissata.
La tab.a1 (assestamento) da il piano che consente il passaggio dal bosco reale al bosco normale (dalla spezzata alla curva); la sua realizzazione è facilitata dalla base di partenza del popolamento e dalla conoscenza che l’operatore ha della gestione forestale sostenibile (GFS) e della gestione forestale attiva (GFA) che sono necessarie per abbattere i tempi.
L’area basimetrica decresce e poi riprende a salire fino a superare la Ai iniziale   perseverando lo stesso tipo di governo e di trattamento e risulta vicina alla superficie teorica che per i boschi di querce si aggira attorno ai 25 mq /ha.    
La provvigione cresce fino a raddoppiare rispetto allo stato di partenza, la ripresa cresce oltre ogni previsione. Il legno rappresenta la seconda fonte di reddito nei boschi a sughere, perché la prima è il sughero.
La superficie di decortica  raddoppia da T0  a Tn .
La produzione sugherosa raddoppia da T0  a Tn .
La salute del bosco migliora perché con l’assestamento le piante malate, debilitate, deformi appartenenti alle classi in eccesso rispetto alla curva del modello vengono in parte tagliate.
Le sugherete sono “sink di carbonio”

Conclusioni
Il Bosco Lamay è quello che presenta la copertura arborea massima (10.000 m2 /ha) e il maggior numero di piante (attorno alle 500 piante/ha).                
Il Bosco Lamay consente il pascolo ovino programmato con una protezione minima per i rincalzi.        Il reddito del sughero del Bosco Lamay normalizzato sarebbe da tre a quattro volte quello del pascolo brado (senza uso di  mangime) di 2 pecore/ha che diano 1 litro di latte al giorno ciascuna per 180 giorni l’anno.  
I boschi a copertura massima per ettaro non sono comuni nelle zone interne della Sardegna; si tratta di aiutare i saperi locali, naturalmente secondo un piano preparato ad hoc, che può rivelarsi molto gratificante anchr per la gestione ambientale.
Il Bosco Lamay può venir creato partendo dal bosco de Mexia, dal bosco Natividade dal bosco attuale o venire impiantato ex-novo con un sesto congruo (zone spoglie della pianura e delle montagna, fasce interpoderali della pianura in sostituzione di essenze non autoctone, colline brulle anche nel Campidano).
Il Bosco Lamay una volta avviato può essere iscritto nel  "Registro Nazionale dei Serbatoi di carbonio agro-forestali” per ricevere le royalties del mercato del carbonio. (*)

(*) Col protocollo di Kyoto si sta creando un mercato del carbonio nel quale chi inquina, se ha bisogno, può comprare “le tonnellate di CO2 “ che gli servono. Le quotazioni del 2005 sono andate da 8 a 32 € / tonnellata CO2/ anno. Siccome un ettaro a sughereta toglie dall’atmosfera e immagazzina ogni anno cinque tonnellate di CO2 , il conto è presto fatto. Un ettaro a sughereta, nel mercato del carbonio, vale in media 100 € all’anno di royalties.

Bibliografia
CANTIANI M., 1985 -. Appunti di assestamento forestale. A-Zeta ed., Firenze.
De PHILIPPIS A., 1965 - Fustaia. Enc. Agr. Ital. R.E.D.A. Roma
LAMEY A., 1893 – Le chêne-liege. Sa culture et son exploitation. Berger-Levrault et Cie Edit., Paris
MEXIA J.G. Nunes de, 1934 – Aspectos da culturado sobreiro em Portugal. Bol. Ass. Cent.    
Agric. Port., 27 (5): 153-161; (7 e 8): 217-225.
NATIVIDADE J. V., 1956(1950) – Subericulture. Ecole Nationale. et Forêts, Nancy.
PALMAS M., DEL PIN B., 1998 – Un metodo per trovare un modello di bosco normale e sostenibile a Quercia da sughero. Rend. Se. Fac. Sc. Univ. Cagliari.
PALMAS M.., 2001 – Un metodo utile per razionalizzare le altezze di estrazione del sughero nei boschi a QUERCUS SUBER L. e aumentare la produzione. Monti e boschi, LII, 2: 26-32.
PALMAS  M , (2004). Indicazioni per la gestione sostenibile dei boschi da sughero. Genio rurale - Estimo e territorio, 11: 54-62.
PALTRINIERI E., (1967-76 ? ) ……Piano di assestamento delle foreste demaniali del Goceano
SANFILIPPO E., 1979 - Miglioramento di azienda sughericola in Sardegna. La valorizzazione delle risorse forestali italiane. Vol. III - Accademia dei Georgofili, di Agricoltura e Scienze Forestaki. Firenze.

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