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Estrazione del sughero

Un metodo utile per razionalizzare le altezze di estrazione nei boschi a Quercus suber L. e aumentare la produzione di sughero.

Riassunto

Viene proposta una strategia per lo sfruttamento delle sugherete: l’estrazione delle piante avviene secondo coefficienti di decortica costanti per i boschi dissestati e coefficienti di decortica crescenti per i boschi ben tenuti, stabiliti da esperti o tecnici che prima dell'estrazione segnano l’altezza di decortica per guidare le squadre di estrattori. L’aggiornamento della normativa del settore ha bisogno di una legge nazionale la quale contenga le due nuove figure e indichi anche la scolarizzazione degli scorzini. Mentre il riconoscimento dell’importanza non solo economica ma anche ambientale dei boschi a sughera per l’Italia resta quella di un piano nazionale. Esso dovrà prevedere fondi adeguati da erogarsi in un arco maggiore di 30 anni per la creazione di boschi “normali”. Il fine da conseguire è uno sviluppo sostenibile e compatibile con l’ambiente per le regioni tirreniche e in particolare per il Sud e le Isole, perché il bosco a sughera aiuti a contenere la desertificazione, a conservare le falde acquifere, a proteggere il paesaggio e la biodiversità, elevando nel contempo il livello del reddito per terre marginali e montane.

Abstract

The author suggests a strategy for the exploitation of the cork oak woodlands. The cork extraction occurs according to series of decortication’s heights proportional to trunk’s diameter at 1.30 meter on the ground and over cork. Different pameters for the unsettled and for the settled and vigorous woodlands is established by experts or technicians who sign the decortication heights before extraction to guide the extractors crews. Besides we suggest a law to put in order cork extraction sector and a cork woodlands national plan for a sustainable development of tirrenean and southern region and  islands of Italy

Premessa

Tra i tanti problemi che affliggono la Quercia da sughero (Quercus suber L.), in Italia e in Sardegna come

- la scarsa densità di molte sugherete,

- l’assenza o quasi di rinnovazione naturale da seme (dovuta ad eccesso di pascolo, all’uso senza criterio del trattore, agli incendi ripetuti, all’assenza di controlli fatti da personale esperto, ecc),

- la piaga degli incendi

- la razionalizzazione e cura dei boschi esistenti

- l’impianto di nuovi boschi nei territori che hanno vocazione sughericola

noi ci occuperemo in questo lavoro della altezza di demaschiatura e di decortica delle sughere.

Estrazione

La demaschiatura e la decortica sono le operazioni di asportazione periodica del sughero.

L’essenziale nell’estrazione della Quercia da sughero consiste nel contemperare l’esigenza di avere periodicamente sughero da usare per i nostri scopi con quello della conservazione in salute della pianta nel tempo. Bisogna, perciò, introdurre il concetto di “superficie di produzione normale”, che è la superficie di decortica che può sopportare l’albero, senza che sia manifestamente sacrificata la sua vitalità e senza che venga compromessa, per qualità e quantità, la sua produzione di sughero futura (Natividade, 1956). Una regola, ormai invalsa, è di estrarre il sughero ad un’altezza proporzionale al diametro del tronco a metri 1,30 dal suolo. Tale proporzionalità è individuata dal coefficiente di decortica. Per coefficiente di decortica (Cd) si intende, dunque, la costante che moltiplicata per la misura della circonferenza del fusto sopra la scorza  sugherosa, all’altezza di m 1,30 dal suolo, da  l’altezza di estrazione. Nelle successive decortiche, il coefficiente può restare costante, diminuire o aumentare secondo la vigoria complessiva del bosco giudicata da un esperto.

La tesi che le sughere sarde siano sottoestratte compare già da qualche tempo in letteratura in Sardegna; in particolare Sanfilippo (1979) parla:

- della “esigenza di ottenere, attesa l’attuale tendenza del mercato, massime rese unitarie quantitative rispetto a quella di conseguire alte percentuali di sugheri cosiddetti ‘fuori macina’. Quest’ultimo obiettivo può essere realizzato aumentando i coefficienti di decortica, che nella generalità dei casi, soprattutto per le sughere di maggior diametro, sono molto bassi (1,4 –2,0 contro 2 - 3)” [del Portogallo].

“Bassa produttività media delle sugherete dell’Isola ..dovuta alla scarsa densità (delle piante) e alla relativa modesta produttività dei singoli soggetti

“In quasi tutte (le sugherete), oltre all’assenza o quasi di rinnovazione naturale da seme…si riscontra una povertà spiccata di soggetti appartenenti alle prime classi diametriche, in pratica ai ‘rincalzi’, che devono perpetuare il soprassuolo sughericolo.

- (Le sugherete sarde) “presentano inoltre, se pur in numero limitato, soggetti stramaturi, con diametro superiore ai 65 cm (a metri 1,30 dal suolo) che producono sughero di pessima qualità e che presentano non poche difficoltà di estrazione

- (La maggior parte delle sugherete) “più che una bassa densità di soggetti per ettaro, presentano un’irregolare distribuzione spaziale con addensamento a piccoli gruppi con conseguente aduggiamento degli esemplari sottoposti.

-“E’ stato rilevato altresì che, nella generalità, il coefficiente di decortica (Cd) è molto basso 1,4, massimo due e potrebbe essere aumentato senza che ne derivi un apprezzabile nocumento per la pianta e ciò anche senza portarlo al valore massimo di tre, stabilito dalla legislazione vigente, sia statale sia regionale, in materia di protezione della sughera”.

Mentre il Natividade  (1956) indica come coefficienti normali per il Portogallo il Cd=2 per la demaschiatura, il Cd=2,5 per la prima decortica e il Cd=3 per le decortiche dopo la prima.

Il sughero si estrae quando ha raggiunto una maturazione adeguata; si considera maturo il sughero quando nei solchi delle sue screpolature presenta una colorazione rosa giallastro caratteristica. (Natividade, 1956) o biancastra nei sugheri migliori (Sardegna).

Il sughero

Il sughero è un materiale di origine vegetale composto da gruppi di cellule, costituite da molecole di suberina e ceroidi, disposte a strati. Lo strato corrispondente ad ogni anno cresce sopra gli strati degli anni precedenti. Le cellule sono minuscole, di forma poliedrica e si incastrano perfettamente fra loro formando una struttura unica e compatta. Questa conferisce al sughero particolari caratteristiche: basso peso specifico, alto grado di elasticità e flessibilità, impermeabilità sia verso i liquidi che verso i gas, basso grado di combustibilità, resistenza meccanica ad agenti esterni (microrganismi), spiccata longevità e capacità di isolare gli ambienti.

Questa materia prima rinnovabile, non inquinante, che, una volta lavorata, da prodotti ad alto valore aggiunto, di importanza strategica per la Sardegna, ma presente anche nell’Italia continentale, viene prodotta dalla Quercia da sughero, che deve divenire una delle piante la cui cura e incremento è ineludibile se si vuole  proteggere l’ambiente e produrre un alto reddito nelle terre montuose e marginali abbandonate e promuovere col tempo uno sviluppo sostenibile in molte zone dell’Italia meridionale e delle isole

Avere un incremento della produzione delle sugherete significa anche una revisione della politica finora seguita nei territori a sughera che l’Italia possiede. E siccome la Sardegna è in Italia la maggior produttrice significa anche ri-programmare l’uso del territorio dell’Isola. Come indicano i Regolamenti U.E. (Reg. 1257/99 e succ.) si può portare avanti una politica nuova per i boschi a sughera compatibile a certe condizioni col pascolo brado, eredità di un passato ormai remoto. Significa che l’Italia deve darsi un piano nazionale per le foreste a sughera che sono utili per la lotta alla desertificazione, la regimazione delle sorgenti e la salvaguardia dell’ambiente nell'Italia meridionale e nelle isole.

Con questo lavoro vengono proposte due soluzioni di management per l’estrazione del sughero (demaschiatura e decortica)::

a) - I Cd in sugherete floride e ben tenute aumentano fino a 2,7 (1,0<Cd<2,7) al crescere del diametro delle piante nell’ambito della stessa parcella, però la demaschiatura è attorno ai 100 cm di altezza.

b)- I Cd in sugherete dissestate e/o percorse da incendi rimangono costanti e stanno sotto a Cd=2 (1,0<Cd<1,7) al crescere del diametro delle piante nella stessa parcella e la demaschiatura non può superare i 100 cm di altezza.

Materiali e metodi

Si sono  scelti 3 stand in boschi disetanei a sughera, con copertura discreta, ciascuno di un ettaro, situati in Sardegna a San Daniele, (Laconi); a Casteddu, (Nurallao); a Su Innari, (Pau). Si sono rilevate all’interno degli stand tutte le piante da sughero con diametro > 12,5 cm sopra scorza a metri 1,30 dal suolo, misurando anche la circonferenza o il diametro e l’altezza di decortica, mentre le altre specie di alto fusto sono state solo contate. Sono state preparate le tabelle adottando per gli alberi la ripartizione del diametro sopra scorza  (tra 12,5 e 67,5 cm)  in 11 classi, ciascuna di 5 cm. Dal diametro medio sopra scorza si è calcolato la circonferenza media per ciascuna classe. Si sono preparati i grafici seguenti:

-          coefficienti di decortica reali medi,

-          altezze di decortica reali medie

-          area esterna delle plance a Cd costanti

-          area esterna delle plance a Cd crescenti

-          Tavola dei Cd

-          Tavola delle Hd

-          Produzioni: aree esterne delle plance

Il confronto è avvenuto tra la serie di classi diametriche delle piante rilevate [17,6-22,5; 22,6-27,5; 27,6-32,5; 32,6-37,5; 37,6-42,5; 42,6-47,5; 47,6-52,5; 52,6-57,5; 57,6-62,5; 62,6-67,5] e quelle calcolate, secondo diametri medi. I dati delle superfici si riferiscono a una serie di superfici esterne delle plance a partire dalla classe diametrica iniziale, 17,5 a quella finale, 67,5 cm

DESCRIZIONE DEGLI STAND

1)       Stand  N° 1   (Laconi)

Località: S. Daniele; comune: Laconi; provincia: Nuoro; indicazione carta topografica: Foglio: n. 530 sez.: III - Laconi, coordinate: 02-12, distanza dal mare: 43 Km, proprietario: privato; indicazione carta sughericola; X12 (Sughereta con copertura oltre il 40%, disetanea, cespugliata, con elementi di roverella) (Barneschi L., 1988).  STAZIONE: Altitudine: 350-370 m; topografia: versante basso; esposizione versante: nord-ovest; pendenza: 20%; pendenza del versante opposto:  20%. LITOLOGIA. Natura della roccia madre: argilloscisti e filoni lamprofirici; affioramenti: 20%; inclinazione degli strati, paralleli. SUOLO: profondità > di 30 cm; % sassi affioranti: 10 %; % sassi nel suolo: 10%; tessitura: argillosa

1)       Stand  N° 2   (Nurallao)

Località: Casteddu; comune: Nurallao; provincia: Nuoro; indicazione carta topografica: Foglio: n. 530 sez.: III - Laconi, coordinate: 07-07, distanza dal mare: 46 Km, proprietario: privato; indicazione carta sughericola; X15 (Sughereta coetanea, cespugliata, con elementi di roverella) (Barneschi L., l.c.). STAZIONE: Altitudine: 450-475 m; topografia: versante medio; esposizione versante: sud-est; pendenza: 25%; pendenza del versante opposto:  33%. LITOLOGIA. Natura della roccia madre: porfiroidi e scisti; affioramenti: 10%; inclinazione degli strati  inversa. SUOLO: profondità > di 30 cm; % sassi affioranti: 10-30%; % sassi nel suolo: 10-30%; tessitura: argillosa.

1)       Stand  N° 3   (Pau)

Località: Su Innari; comune: Pau; provincia: Oristano; indicazione carta topografica: Foglio: n. 529 sez.: III - Villaurbana, coordinate: 82-06, distanza dal mare: 22 Km; proprietario:   privato; indicazione carta sughericola; XN (Sughereta disetanea, con copertura del 25-30%, mista a leccio  e roverella) (Barneschi L., l.c.).  STAZIONE: Altitudine: 300 m; topografia: altopiano; esposizione versante: tutte; pendenza: 0%; pendenza del versante opposto:  0%. LITOLOGIA. Natura della roccia madre: basalti e rioliti; affioramenti: 10%; inclinazione degli strati: substrato non stratificato. SUOLO: profondità > di 30 cm; % sassi affioranti: 10%; % sassi nel suolo: 10%; tessitura: argillosa

Demaschiatura e decortica - Commento di tabelle e grafici

Premettiamo alcune abbreviazioni e definizioni:

Aep = area esterna della plancia

C = circonferenza

Cd = coefficiente di decortica (sughero femmina)

Cdem = coefficiente di demaschiatura (sugherone)

Cds = coefficiente di decortica della stazione

Decortica = estrazione di un albero di sughero che è stato estratto in precedenza almeno una volta

Demaschiatura = estrazione di un albero di sughero per la prima volta

Hd = altezza di decortica (sughero femmina)

Hdem = altezza demaschiatura (sugherone o sughero maschio)

Plancia = ciascuna delle parti di sughero che avvolgono il fusto

Sughero maschio = sugherone = sughero delle prima estrazione

Sughero femmina = sughero dalla seconda estrazione in avanti

Tanca = porzione di territorio di solito boscata di superficie superiore ai 10 ha

Demaschiatura e decortica

La legge nazionale e la legge regionale 9 febbraio 1994, n.4, articolo 20, comma 1, recita: “Le operazioni di demaschiatura devono essere praticate in maniera da non superare due volte la circonferenza soprascorza misurata all’altezza di metri 1,30 da terra ed accertato in un minimo di centimetri 60” e comma 2: ”Le successive decortiche possono essere eseguite ad altezza non superiore a tre volte quella della circonferenza soprascorza misurata come dianzi specificato”.

* Il Sanna (1946) propone (per la Sardegna) un coefficiente di decortica (Cd) di 1,7-1,8 (dati ricavati dall’autore)

* Il Natividade (1956) sostiene che in Portogallo, come già detto, i coefficienti di decortica sono 2 per la demaschiatura, 2,5  coefficiente di 1^ riproduzione e 3 coefficiente di 2^ riproduzione e successive.

* Il Sanfilippo (1994) afferma che l’altezza di decortica, idealmente, dovrebbe essere uguale a 2,5 volte la circonferenza (per le sugherete sarde).

La “superficie di produzione normale” è la superficie massima che può essere estratta senza che la pianta ne risenta né per qualità né per quantità (Natividade, 1956).

A parità di coefficiente (di decortica), il rapporto tra la superficie estratta e il volume totale delle ramificazioni è più grande per gli alberi giovani che per gli alberi adulti per cui bisogna adottare dei coefficienti differenti per la demaschiatura e per la prima decortica.

Si sa che i più consistenti accrescimenti medi annuali di diametro del tronco avvengono tra l’età di 20-30 anni circa e che tutto quello che viene perduto durante questo periodo non verrà mai recuperato. Il minore accrescimento del diametro del tronco ha ripercussioni sulla capacitò di produzione della pianta e questa particolarità, congiunta al calibro più piccolo e al peso inferiore per unità di superficie sugherosa, annullerà presto ciò che si è guadagnato all’inizio per l’altezza eccessiva del livello di estrazione. La demaschiatura precoce e troppo spinta rovina sovente in maniera irrimediabile i sugheri giovani (Natividade, 1956). L’operazione della demaschiatura sta alla pianta come le fondamenta stanno all’edificio: è quella che decide dell’avvenire della pianta, della sua potenzialità vegetativa e produttiva insieme (Sanna A.,1946). La delicata operazione della demaschiatura, specialmente in un giovane soggetto, dovrebbe essere fatta non già da un qualunque improvvisato operaio, ma da un tecnico (Sanna A., l.c.)

Dato che l’altezza di decortica cresce al crescere del diametro a metri 1,30, questo può avvenire moltiplicando le diverse circonferenze (C1,…,C11) per un Cd costante o per Cd variabili per le 11 classi diametriche:

-          a Cd costanti (C1xCd1, C2xCd1,…, C11xCd1)

-          a Cd variabili e crescenti (C1xCd1, C2xCd2,…, C11xCd11)

in entrambi i casi, dunque, le altezze di decortica (Hd) crescono al crescere della classe diametrica. Poiché i più consistenti accrescimenti medi annui del diametro del tronco avvengono tra l’età di 25-30 anni circa, si tratterà di far passare alla pianta senza eccedere con l’estrazione, la demaschiatura, la prima decortica ed eventualmente la seconda decortica. Quando si superano i 30 cm di diametro a metri 1,30 sopra scorza, la pianta è in grado di sopportare le decortiche a Cd maggiori.

Pertanto sono state preparate delle tavole dei Cd e delle Hd che adoperano rette per i boschi dissestati e/o percorsi da incendio (rette a Cd costanti) e curve per boschi floridi e ben tenuti (curve a Cd variabili e crescenti); però la distinzione tra rette e curve non è vincolante e le curve possono essere utilizzate anche per i boschi dissestati.

Nei nostri calcoli tutte le rette a Cd costante > 1,7 danno più sughero della spezzata reale e tutte le curve a Cd crescenti > della serie 1,1-2,0 danno più sughero della spezzata reale. Possiamo incrementare la produzione sughericola senza detrimento per i nostri boschi usando i Cd con la dovuta prudenza.

Si ha, pertanto, un modo per stabilire con i rilevamenti di campo, fatti dopo la decortica, se l’estrazione è stata ben condotta o il lavoro poteva essere fatto meglio.

 

Tab.1 - Coefficienti di decortica (Cd) reali

medi di 3 stand (Sardegna)

 

 medi3stand

Tab. 1 –  I coefficienti di decortica (Cd) medi reali per classe diametrica di tre stand misurati nella Sardegna centro-meridionale (Laconi, Nurallao e Pau).

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Graf. 1 – I Cd reali medi non presentano al crescere dei diametri (e delle circonferenze) Cd costanti, né crescenti; pertanto si ritiene che l’estrazione registrata sia erronea; in particolare, è fuori legge per la demaschiatura, perché il Cdem = 2,3 è molto alto, mentre la circonferenza del tronco è inferiore a 60 cm con diametri tra 12,5 e 17,5 cm.

 

Tab.2 - Altezze di decortica (Hd) reali medie di 3 stand (Sardegna) 

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Tab. 2 – Le altezze di decortica (Hd) medie reali per classe diametrica sono in genere progressive; si osserva che la demaschiatura è avvenuta quando la pianta non aveva ancora il diametro fissato dalla legge.

 

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Graf.2 – Le Hd medie reali indicano che la demaschiatura è avvenuta quando le giovani piante avevano ancora una circonferenza inferiore ai cm 60 fissati per legge per poter essere estratte; negli stand ci sono anche piante > di 67,5 cm di diametro.

 

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Graf. 3 – L’area esterna della superficie sugherosa a Cd costanti indica che l’area media delle plance di Laconi, Nurallao e Pau sta tra Cd=1,6 e Cd=1,7 [317468 < 329604 < 337378 cm² ].  E’ evidente la demaschiatura irregolare. Notiamo inoltre che la altezza di estrazione di 128 cm è stata raggiunta dopo 4 estrazioni, mentre con le rette proposte si arriva a 126 cm dopo 2 estrazioni.

 

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Graf. 4 – L’area esterna delle plance a Cd crescenti indica che l’area media esterna delle plance di Laconi, Nurallao e Pau sta tra la serie di Cd=1,0-1,9 e quella di Cd=1,1-2,0; con essi si raggiunge la stessa superficie ma con stress minori per le piante. Notiamo che la altezza di estrazione di 157 cm è stata raggiunta dopo 5 estrazioni, mentre con le curve proposte si arriva a 154 cm dopo 4 estrazioni; la demaschiatura avviene a 69 cm [non a 110 cm] quando C = 60 cm e prosegue secondo le Hd indicate (84, 122, 154 cm): L’albero non dovrebbe risentire degli stress da estrazione nella prima parte della vita.

 

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Graf. 5 – Raggruppamento dei Cd. I Cd presentati sono, dal basso, i Cd costanti (1,0-1,4-1,7) [rette rosse parallele all’asse dei diametri], Cd reali medi [spezzata viola], Cd variabili e crescenti [rette blu scuro, fucsia, rosso scuro e blu elettrico ] inclinate sull’asse dei diametri, Cd portoghese [spezzata verde] e Cd della Legge sarda1994 [spezzata marrone].

Quest’ultima amplia la legge portoghese perché in Portogallo la prima decortica  può avvenire con Cd=2,5, in Sardegna con Cd=3.

I Cd reali medi indicati dalla spezzata viola mostrano la situazione di anarchia in cui versa il settore dell’estrazione

I Cd costanti e i Cd crescenti, tutti ampiamente al di sotto delle indicazioni della legge portoghese e sarda, propongono delle vie di razionalizzazione del settore; per raggiungere questo obiettivo bisogna addestrare degli esperti e/o dei tecnici e affiancarli alle Stazioni Forestali sparse nelle zone sughericole.

I Cd costanti si adoperano in boschi dissestati o bruciati fino a Cd=1,7 che corrisponde a un Hdem=100 cm.

I Cd crescenti si adoperano in boschi floridi e ben tenuti. Con i Cd crescenti si può cominciare con una demaschiatura anche molto sotto i 100 cm e andare con le decortiche anche oltre i 4 m per le classi maggiori.

 

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Graf. 6 – Raggruppamento delle Hd. Per aver un idea della complessità del problema dell’altezza di decortica sono state messe a confronto altezze crescenti al crescere dei diametri per Cd costanti (Hd1,0-Hd1,4-Hd1,7) [linee rosse]; altezze reali medie misurate in Sardegna [spezzata viola], altezze crescenti per Cd crescenti (Hd1,1-2,0-Hd1,4-2,3-Hd1,7-2,6) [blu, fucsia, rosso scuro, blu elettrico], altezze di decortica portoghesi [spezzata verde] e altezze di decortica secondo la legge sarda.[spezzata marrone]

La realtà in Sardegna è rappresentata dalla spezzata viola che rientra entro i limiti della legge sarda, però lascia a desiderare sia per la demaschiatura, avvenuta alla classe diametrica 12,5-17,5 (fuori legge), sia per la progressione delle altezze di decortica (Hd) e sia per la quantità di sughero che con l’attuale laisez faire viene perduta. Le nostre indicazioni sono: un Hdem attorno ai 100 cm e elevazioni della decortica molto contenute fino alla 2^ estrazione del sughero femmina, ossia fino a un diametro a metri 1,30 attorno a cm 30. Se si vuole avere un bosco più sano e più produttivo bisogna andare verso la adozione sistematica delle curve e delle rette prospettate, tenendo sempre in considerazione però le condizioni della stazione.

 

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Graf. 7 – Aree esterne di plancia a confronto. Per aver un idea dell’incremento di produzione che potrebbe aversi se venissero applicate le soluzioni prospettate vengono indicati i valori delle superfici per Cd=1,0 [ < reale]; Cd=1,7 [ = reale]; Cd=1,1-2,0 [ > 4% del reale]; Cd=1,4-2,3 [ > del 22% reale]; Cd=1,7-2,6 [ > del 34% reale], per una sola serie di diametri da 17,5 a 67,5 cm.

L’aumento di produzione rispetto a quella odierna può cominciare con l’attuale patrimonio di piante usando Cd costanti > 1,7  e Cd crescenti > 1,1-2,0.

 

Discussione

Nella stessa tanca o zona i Cd devono essere costanti o crescenti durante l’estrazione, ma non possono diminuire, come invece avviene nei Cd reali medi che abbiamo misurato. Ciò significa che siamo in presenza di una soverchia discrezionalità

La demaschiatura spesso avviene al di fuori dei limiti legali e le ferite inferte alla “mammina” delle piante di sughera durante l’estrazione mostrano che i controlli non incidono sui comportamenti degli scorzini. Si ritiene che squadre del Corpo Forestale dovrebbero svolgere solo questa funzione di protezione e prevenzione da maggio ad agosto e quindi venire esentate da tutti gli altri servizi. Anche sul fronte della estrazione delle sugherete,  si combatte la sopravvivenza dei boschi, oltre che su quello degli incendi.

I Cd e le Hd indicati dalle leggi del Portogallo e delle Sardegna come massimi, non ci trovano d’accordo, perché ci sembrano eccessivi, soprattutto per l’ALTEZZA di demaschiatura, quella della 1^ estrazione e quella della 2^ estrazione; perciò sono state elaborate delle serie di Cd crescenti le quali presentano altezze di demaschiatura sotto il metro e danno altezze di decortica abbastanza elevate per le classi diametriche più grandi, anche se tutte sotto i massimi legali e che, riteniamo, si potrebbero sperimentare con successo.

La produzione di sughero nelle sughereta attuali si può facilmente aumentare di una quantità prudenziale dell’ordine del 20%

La norma collega, dunque, la circonferenza all’altezza di estrazione consentita, più grande è la circonferenza più alta sarà l’altezza a cui può giungere l’estrazione.

Essa fissa, per poter eseguire la demaschiatura, una circonferenza minima “accertata” di 60 cm sopra scorza a metri a 1,30 da terra e una altezza massima di due volte la circonferenza.

Per la decortica viene fissata solo l’altezza massima (“tre volte…la circonferenza sopra scorza” a metri 1,30), senza alcun vincolo temporale o collegato alla grandezza del diametro e a seconda del numero delle estrazioni.

Libertà di azione per la progressione dell’estrazione in altezza, dopo la demaschiatura ma anche libertà di azione su quando cominciare a demaschiare una giovane sughera. Quest’ultima proposizione ha fatto si che esistano ancora oggi in Sardegna sugherete mai messe in produzione e sugherete che vengono estratte secondo criteri consacrati dalla tradizione o, meglio, dalla tradizione che si “tramanda” nell’ambito delle squadre di estrattori, in quanto il proprietario della sughereta è, nella quasi totalità dei casi, fuori gioco (se si esclude la Gallura), una volta fatto il contratto.

Per cercare una soluzione a quest’ordine di problemi sono state elaborate una serie di tabelle e di grafici che possono fornire risposte sui comportamenti da tenere nelle diverse zone (stazioni) e nelle diverse situazioni in cui inizia la demaschiatura e avviene la decortica.

   Si ritiene che sia necessario:

a)       distinguere tra sugherete floride e sugherete dissestate o percorse da incendio, perché possono venire estratte secondo Cd crescenti e costanti rispettivamente

b)       preparare esperti in sugherete che indichino i Cd zona per zona

c)       preparare tecnici che si incarichino di segnare le Hd sulle piante prima dell’estrazione

La distinzione tra sugherete floride e ben tenute viene collegata anche alla assenza di incendi da un paio di decadi

La figura dell'esperto in sugherete che individua i Cd di zona o di tanca e quella del tecnico che con la sua squadra segna le altezze di decortica potrebbe essere dirimente nel propiziare una svolta nella conduzione dei nostri boschi a sughera. Ad es. il tecnico e la sua squadra misurerà col cavalletto i boschi, prima della vendita del sughero, prendendo per ogni pianta da estrarre, le misure del diametro a metri 1,30 e moltiplicando per il coefficiente di decortica della stazione (Cds), che è stato determinato in precedenza  e poi apporrà un segno sulla corteccia delle piante per indicare l’altezza agli estrattori (operai scorzini). L’esperto e/o tecnico sarà, inoltre,  in grado di elaborare le misure rilevate e di fornire i parametri del lotto da estrarre: superficie di decortica, peso e volume del sughero, oltre a una stima economica che tenga conto della qualità del sughero medesimo.

Pretendere che degli operai scorzini, senza aver frequentato scuole ad hoc, siano in grado di valutare a colpo d’occhio la forza della pianta in relazione allo stato vegetativo o meglio, siano in grado di  “tenere conto delle possibilità della pianta” e quindi individuare immediatamente l’altezza della decortica da praticare, credo che non sia più il caso nel 2000; si deve però pretendere che gli scorzini sappiano “fare i ricami con l’accetta”, perché la pianta deve essere estratta a regola d’arte (senza ferite) e all’altezza richiesta. Per raggiungere le altezze di decortica delle piante ai diametri maggiori bisogna dotarsi dell'attrezzatura adatta, non bastano più le scalette di due metri e bisogna prendere misure di prevenzione adeguate per proteggere gli operatori..

L’uso di operai scorzatori occasionali, (come spesso oggi accade), produce danni che consistono nel declino – almeno qualitativo – del bosco e, a operazioni ripetute, anche rovina del bosco, con conseguenze economiche, quantunque non immediatamente rilevabili se non in parte (ferite della “mammina”), ma altrettanto certe. In un primo tempo il bosco decadrà nella qualità del prodotto, poi decadrà nella sua struttura fisica con conseguente regresso del reddito. (Sanna, l.c.). Perché lo scorzatore del sughero non dovrebbe essere un “operaio diplomato”, quando da questa categoria dipende un patrimonio forestale del valore di oltre 20 mila miliardi a lire attuali solo in Sardegna? Lo scorzatore é un “chirurgo estetico” della pianta di sughero e se non ha conseguito un “diploma” o una serie di attestati di frequenza di corsi specifici con votazioni sufficienti, non dovrebbe poter “operare”. cioè estrarre piante di sughero.

La realtà dei nostri boschi nel bene e nel male fino ad ora è stata imposta da capi estrattori indipendenti o al soldo dei sugherieri, perché i proprietari dei boschi a sughere sono assenti e privi di informazioni adeguate, mentre dovrebbero riunirsi in associazioni (Associazione dei Produttori di Sughero) che facciano circolare sia notizie di carattere tecnico che economico (es. prezzo di mercato delle diverse qualità di sughero per quell’anno, prezzo del sughero nelle diverse zone, istituzione di una borsa del sughero estratto e in pianta, ecc.); i capi estrattori, dunque, hanno una loro squadra di operai estrattori e agiscono in totale autonomia, senza controlli effettivi e a loro insindacabile giudizio fissano l’altezza di decortica in base spesso solo a considerazioni di tipo utilitaristico immediato. Ciò è reso possibile da prezzi di macchiatico eccessivamente bassi rispetto ai prezzi effettivi di mercato.

L’applicazione generalizzata, con Cd diverso a seconda della stazione, Cd diverso a seconda della classe diametrica e della stazione potrebbe dare alla zone a sughera boschi più sani e molto più produttivi; soprattutto se l’altezza di demaschiatura e di decortica iniziali verranno innalzate con cautela fino a un diametro attorno ai 30 cm, a metri 1,30.

Conclusioni

L’aggiornamento della normativa del settore della estrazione del sughero non può essere ulteriormente rinviata. Lo strumento potrebbe essere una legge che contenga le due nuove figure di esperto e tecnico del sughero e indichi anche la scolarizzazione degli scorzini in tutte le regioni a vocazione sughericola che hanno comprensori da gestire.  Mentre un piano nazionale del sughero dovrà sancire il riconoscimento dell’importanza non solo economica ma anche ambientale dei popolamenti a sughera per l’Italia e le isole. Dovrà prevedere fondi adeguati da erogarsi in un arco di più di 30 anni per ricostituire e assestare fino alla normalizzazione i boschi a sughera, creando ove sia possibile anche nuovi impianti.

Il risultato sarà uno sviluppo sostenibile e compatibile con l’ambiente per terre marginali e montane, perché i boschi a sughera aiutano a contenere la desertificazione, a conservare le falde acquifere, a proteggere il paesaggio e la biodiversità ma elevano nel contempo il livello del reddito, dato che un bosco normalizzato può raggiungere la produzione di più di 40 q/ha a Cd=2 e un reddito che può superare i 3-4 milioni di lire/ha/anno.

 
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