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Seta sarda

Seta, gelsi e bachi da seta in Sardegna

Produrre e esportare seta sarda nel XXI secolo

Nel ‘700 la Sardegna era grande produttrice di seta, perché negli anni 2000 non può tornare ad essere una grande produttrice di seta, visto che il clima della Sardegna è adatto ai bachi e ai gelsi ?

Una nobildonna, il gelso e la seta in Sardegna

Francesca Sulis nacque nel 1716 a Muravera, Sardegna sud orientale. Si sposò nel 1735 con don Pietro Sanna Lecca, giureconsulto, autore dei pregoni per i re di Sardegna. Dopo il matrimonio si trasferì a Cagliari Castello, e sviluppò una notevole attività culturale, sociale e imprenditoriale che la rendono una delle figure più importanti del Settecento nel campo dell’impresa tessile e della formazione professionale.  
Trasformò i magazzini della casa di Quartucciu in laboratori per la lavorazione della seta, li attrezzò di telai moderni, promosse piantagioni di gelso e l’allevamento dei bachi da seta. Esportava la maggior parte del prodotto in Piemonte e in Lombardia (a Como in particolare).
 
Prima di cominciare a lavorare nei suoi laboratori, i giovani ricevevano una istruzione professionale in corsi mirati, da lei promossi e pagati.
“Fu a Muravera e Quartucciu che si aprì la prima scuola professionale con veri e mirati piani scolastici di formazione di base per fanciulle, ove potessero apprendere la tessitura, grazie alla lungimiranza di Donna Francesca”, con docenti provenienti dalle zone più evolute dell’Italia ; le giovani alle loro nozze ricevevano un telaio in dote.
“Nel 1779 Donna Francesca produceva una seta di qualità superiore, richiesta a più riprese in notevoli quantità dai commercianti comaschi. Il segreto di questo pregio sta probabilmente nel clima favorevole relativo al mese della schiusa dei semi, fra il 20 e il 25 di marzo, mentre nelle regioni a temperature più basse, la schiusa si verifica più tardi, tra il 15 e il 20 di aprile.”

“Purtroppo, la morte di Francesca Sanna Sulis, avvenuta nel 1810 e l’avvento dei suoi successori nell’attività aziendale, segnò l’abbandono dei fruttuosi rapporti con le regioni dell’Alta Italia”.

“Nel 1808 Donna Francesca Sanna Sulis dona tutti i suoi beni ai poveri di Muravera con l’incarico di amministrarli.”
“Il suo impegno mira a predicare che ogni nuova attività dovesse dedicarsi ai più giovani”.

Lascia un esempio e uno sguardo aperto sul futuro spingendo a far rinascere capacità sopite, a sperimentare nuovamente con adeguati macchinari (e tecniche aggiornate sulla conduzione dei gelsi e sull’allevamento dei bachi) la produzione della seta in Sardegna.

(Da Spiga l., 2004 – Francesca Sanna Sulis . Ed. Workdesign)

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